ENGIM Campo Nazionale 2019 a Lampedusa
Anche quest'anno giovani di alcuni dei nostri CFP ENGIM sono partiti per il Campo Nazionale. Questo è un viaggio in cui ritrovare le radici di un cammino che è anzitutto crescita interiore. L'impegno educativo che sottende lo sviluppo umano dei nostri ragazzi è motivato verso la consapevolezza che "insieme" è possibile costruire un mondo migliore, senza false utopie o speranze vane. E' un modo di vivere la vita, costruendo ponti laddove altri preferiscono muri. Quest'anno il nostro Presidente, Padre Antonio Teodoro Lucente, ha portato i nostri ragazzi a Lampedusa, lì dove il mare sconfinato apre la porta all'Europa e dove tante, troppe vite, sono rimaste violentemente depauperate del loro "sogno" di una vita più giusta, più bella, in cui realizzarsi. Il campo ha come punto di unione la frase "Be Humane" - "Essere Umano", voluta come monito da cui partire per riappropriarsi della pienezza della vita umana. Restiamo umani!
"Il verbo attendere deriva dal latino ad-tendere che significa tendere verso qualcosa o qualcuno; l'attesa è l'atteggiamento interiore che rende attivi, attenti e in tensione verso una cosa, una persona, una buona notizia. L'attesa è un atteggiamento di passività-attività: passività perché si tratta di ricevere qualcosa e di attività perché c'è tutta la tensione e l'attenzione della persona al dono che si sta per accogliere. Negli ultimi dieci anni nel nostro mondo, sempre più interconnesso, abbiamo costruito 6000 Km. di muri per separare popoli e fermare i migranti: la paura e l’egoismo ci spingono a alzare muri piuttosto di costruire ponti ma non vivremo più sicuri, vivremo meno liberi e più soli! Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo con un nostro fratello, ponendo fine a ogni conflitto. Ecco, questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno”. (Antonio Lucente)
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