ENGIM alla Camera dei Deputati per dialogare su una proposta di legge a favore del clima
Roma - Stamattina alla Camera dei Deputati si è aperto un dibattito con alcuni parlamentari italiani per esporre una proposta di legge sul disinvestimento dei combustibili fossili, sulla scia dell’Irlanda: “Clima bene comune di tutti e per tutti” (LS n. 23). Tra i promotori ci siamo anche noi di ENGIM, assieme al movimento Globale Cattolico per il Clima, la Rete dei Centri per l’Etica Ambientali, Focsiv, all'interno del programma di azione di Make Europe Sustainable for All e Global Call to Action Against Poverty.
Quando si parla di clima, si pensa, con superficialità, a qualcosa che è lontano da noi. Un problema non problema. La verità è che ognuno di noi, in cuor suo, sa che qualcosa non va nel clima, ma è più semplice spostare il pensiero altrove. Non vogliamo ascoltare il grido della terra, e quindi dei poveri, che sono i più feriti dai cambiamenti climatici. La terra e i poveri gridano perché sono feriti dai tanti abusi che noi gli abbiamo inflitto, con un’accelerazione manifesta in questi due ultimi secoli di storia recente. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo. Sono tante le realtà associative che nel mondo sono attente a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione. Come non ricordare lo sciopero globale del 15 marzo scorso e la delicata forza della giovane Greta Thumberg, che tra l’altro sarà presente a Roma il prossimo 19 aprile, per il secondo sciopero globale.
Ma noi, come singoli, cosa possiamo fare per cambiare le cose? E da dove possiamo iniziare a cambiare le cose? «Prestando attenzione a come ci spostiamo, a cosa mangiamo, a come consumiamo l’ energia. – Afferma Tomas Insua - Direttore Movimento Globale Cattolico per il Clima – Possiamo privilegiare i mezzi di trasporto meno inquinanti limitando il più possibile i voli aerei, scegliere i prodotti alimentari locali il più possibile “a chilometro zero”, assicurarci che nelle nostre case i device e gli elettrodomestici siano i più efficienti possibile. Ci sono tanti cambiamenti semplici e quotidiani che possiamo scegliere di mettere in atto».