Riflessioni Ne Perdantur
Chiamati per nome, inviati a due a due
Ogni missione autentica nasce da una relazione viva. Prima di essere mandati, i Dodici sono chiamati a sé da Gesù, per nome, uno per uno, e poi inviati insieme, a due a due. Questo è l’alfabeto della sequela: incontro, relazione, corresponsabilità. Nessuno è mandato da solo. Nessuno è mandato senza essere prima abbracciato da uno sguardo che ama e chiama.
Anche oggi, in questo nostro tempo attraversato da ferite e disorientamenti . Ci ricorda che non siamo numeri, funzioni, o operatori del fare: siamo figli amati, inviati a prenderci cura delle pecore perdute, cioè di ogni persona che si è smarrita nel rumore dell’indifferenza, nella fatica di credere ancora, nel buio del sentirsi inutile.
«La Chiesa crede che per mezzo di ciascun uomo e di ciascuna donna si fa strada una storia sacra: quella della salvezza. Nulla di genuinamente umano può restare estraneo al cuore dei discepoli di Cristo» (Gaudium et Spes, 1).
Ecco allora la nostra vocazione oggi: essere testimoni di questa storia sacra che passa dentro ogni volto, ogni ferita, ogni speranza. Riconsegnare al nostro servizio educativo il suo volto più vero: quello di una chiamata a servire la vita e a non perdere nessuno.
Perché educare – come ci ricorda Papa Francesco – è un atto d’amore. È dare vita.
E noi vogliamo continuare a credere che la vita dell’altro è anche responsabilità nostra.
Ne perdantur.
padre Antonio Teodoro Lucente
Presidente ENGIM