12 giugno, Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile - 152 milioni di bambini coinvolti
Nel 2002 l’International Labour Organization (ILO) ha indetto la Giornata mondiale contro il lavoro minorile per richiamare l’attenzione sul fenomeno diffuso a livello mondiale dei bambini vittime del lavoro forzato. La giornata vuole anche sottolineare gli sforzi e le azioni necessari per prevenire e debellare il lavoro minorile. Ed ogni anno si cerca un tema da seguire per mantenere vivo l’impegno necessario a mantenere la lotta utile per debellare questo terribile meccanismo umano che abusa del “futuro” del nostro mondo. Il tema della Giornata 2019 è: “I bambini non dovrebbero lavorare nei campi, ma sui sogni”. Anche Papa Francesco ha voluto fare sentire la sua voce e oggi ha tweettato queste parole: “Come adulti non possiamo rubare ai bambini la capacità di sognare. Cerchiamo di favorire un contesto di speranza, dove i loro sogni crescano e si condividano: un sogno condiviso apre la via a un nuovo modo di vivere”.
Sono passati 24 anni da quando il piccolo Iqbal è stato ucciso dagli sfruttatori che aveva denunciato. Uno scricciolo di 12 anni da solo a fronteggiare la mafia dei tappeti, che contribuì alla liberazione di centinaia di piccoli schiavi. Aveva un viso dolce Iqbal. Aveva vissuto sulla sua pelle di bambino i segni dei maltrattamenti, incatenato al telaio, costretto a lavorare sin dalla tenerissima età dall’alba al tramonto. Oggi avrebbe 36 anni e chissà quante cose avrebbe potuto dire e realizzare.
“ Se vivessero tutti in unico Paese i piccoli lavoratori costituirebbero il nono Stato più popoloso al mondo, più grande della Russia (Save the Children) ”
Oltre 1,5 milioni di persone al mondo sono coinvolte in conflitti armati, violenze e situazioni di vulnerabilità e ogni anno più di 200 milioni di individui sono vittime di disastri naturali. Un terzo di queste persone sono minori. La maggior parte dei 168 milioni di bambini vittime del lavoro minorile vivono in zone di conflitto o soggette ad eventi catastrofici.
Entro il 2030, tra i 17 Goal dello Sviluppo Sostenibile, si vuole raggiungere l’obiettivo numero 8 che ambisce a “sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna, al traffico di esseri umani e ad assicurare la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile”. E per fare questo è necessario intensificare e accelerare gli sforzi, in particolare nelle aree affette da conflitti e catastrofi e questo dovrà essere fatto a tutti i livelli e in tutti i paesi.