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Il decalogo del buon formatore digitale

IA e formazione professionale: un’alleata per l’educazione del futuro

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando rapidamente ogni settore della nostra società, e il mondo dell’educazione non fa eccezione. In particolare, nell’ambito della formazione professionale, l’IA offre un potenziale straordinario per rendere l’insegnamento più efficace, personalizzato e inclusivo. Tuttavia, l’introduzione di queste tecnologie in classe non può avvenire in modo passivo o automatico. Serve un cambio di prospettiva: l’IA deve essere compresa, guidata e soprattutto integrata in un quadro pedagogico chiaro e coerente.

Il primo nodo cruciale è quello della formazione e della consapevolezza: per poter sfruttare al meglio gli strumenti basati sull’IA, è essenziale che i docenti siano preparati non solo sul piano tecnico, ma anche su quello etico, metodologico e comunicativo. La tecnologia, da sola, non basta: occorre una visione educativa capace di valorizzare la centralità della relazione educativa e l’autenticità dell’esperienza di apprendimento.

(Gregorio Ceccone e Riccardo Piazza,
SocialWarning)

Con l'obiettivo di far entrare consapevolmente il digitale e l'intelligenza artificiale nelle aule e nei laboratori, Fondazione ENGIM ha intrapreso nell'anno formativo 2024/2025 un percorso rivolto ai formatori, con il supporto di Social Warning.

Il frutto del lavoro svolto in quei mesi è raccolto nella pubblicazione "IA e formazione professionale", un decalogo che racchiude alcune linee guida utili a ogni operatore della formazione professionale per diventare un buon formatore digitale.

 

Categorie: 
Innovare la formazione

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