Lunedì 10 maggio 2021
“La formazione e il miglioramento delle competenze, in particolare quelle digitali, tecniche e scientifiche, miglioreranno la mobilità dei lavoratori e forniranno loro le capacità di raccogliere le future sfide del mercato del lavoro. Si prevede, inoltre, l’introduzione di una riforma organica e integrata in materia di politiche attive e formazione, nonché misure specifiche per favorire l’occupazione giovanile, attraverso l’apprendistato duale (che unisce formazione e lavoro) e il servizio civile universale” (PNRR, pg.198). Questa è la premessa della Missione 5 “Inclusione e Coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR approvato qualche settimane fa.
È un chiaro richiamo ai soggetti che vedono nella formazione dei giovani lavoratori la mission principale delle loro azioni. È una chiamata al miglioramento continuo per gli enti che già oggi sono al passo con percorsi formativi modellati attorno all’apprendistato duale e che garantiscono parallelamente percorsi di crescita individuale come il Servizio Civile Universale SCU.
Nelle "Politiche per il Lavoro" (M5C1), prima componente in cui si articola la Missione 5, si chiarisce l’obiettivo di “Promuovere l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni: favorire il matching tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, mediante il rafforzamento del Sistema Duale e dell’istituto dell’apprendistato, e il potenziamento del Servizio Civile Universale per i giovani tra i 18 e i 28 anni” (PNRR, pg.200). Diventano quindi centrali l’apprendistato formativo e il sistema duale per mettere in campo azioni rivolte ai giovani volte a favorirne l'inserimento lavorativo.
Il passaggio dei soggetti della formazione professionale dal paradigma di “enti di formazione” ad “agenti per la persona e per il lavoro” già ipotizzato lo scorso anno da ENGIM nel Position Paper “LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DOPO L’EMERGENZA. SISTEMI DI RESILIENZA COMUNE: DA ENTE DI FORMAZIONE AD AGENTE PER LA PERSONA E IL LAVORO”, nel PNRR si concretizza attraverso il riferimento esplicito al Sistema Duale ed all’apprendistato formativo: è chiara la richiesta alla formazione professionale di un cambio di passo che la rende sempre meno “scuola” e sempre più snodo territoriale tra imprese, persone, istituzioni e attori sociali del territorio, affinché le persone possano sentirsi parte di un sistema di apprendimento lungo tutto l’arco della vita al di là dell’età anagrafica.
Anche le raccomandazioni della Commissione Europea prevedono la nascita di un modello Europeo di “Vocational and Educational Training” nel quale la formazione assume un fondamentale ruolo nella risposta resiliente ai continui cambiamenti del mercato del lavoro. Solo attraverso una nuova vocazione della formazione professionale che sa inserirsi nel contesto europeo di VET, anche gli adulti potranno beneficiare di questi nuovi “agenti per la persona e il lavoro” in un futuro in cui non esisterà più un tempo per la formazione distinto e separato in modo netto dal tempo del lavoro.
Preso atto che il Sistema Duale e l’apprendistato assumono anche per il PNRR un ruolo centrale e innovativo per l’accompagnamento delle future generazioni verso il lavoro, ora tocca agli enti di formazione professionale farsi promotori con le istituzioni, anche nelle regioni dove il Sistema Duale stenta a partire, di buone prassi e modelli applicativi frutto della pluriennale esperienza sul campo dell’apprendistato e del matching tra formazione e mondo del lavoro.
Direzione Nazionale ENGIM