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Let's Go ENGIM porta i ragazzi a Derry

Nicole e Simone sono partiti il 19 marzo scorso per l’Irlanda. Stanno svolgendo un tirocinio di tre mesi a Derry nel settore della ristorazione grazie al programma Erasmus+ finanziato dall’Unione Europea. Qui stanno migliorando l'inglese (grazie a North West Academy of English) e le competenze tecniche professionali.

Ormai vicini al traguardo, i due ragazzi fanno il punto su questa importantissima esperienza di vita e professionale.

NICOLE

«Eccomi qui oggi a raccogliere dei pensieri su questa mia esperienza. Partirei con lo scrivere di quando sono arrivata. Faceva così strano, la mattina ero in Italia a Torino a casa mia, con i miei familiari e adesso mi ritrovo a Derry in questa cittadina in Irlanda del Nord. Il fatto di cambiare routine così di punto in bianco era quasi surreale. La cosa che mi faceva più timore era la lingua, ma ho notato che iniziando a girare la città, ho trovato da subito persone disposte a chiacchierare e che cercavano di capirmi. Semplicemente camminando sul lungo fiume bastava un cenno di sorriso o una richiesta di informazione e le persone attaccavano a parlare con discorsi anche di mezz'ora. Sicuramente per sbloccare il mio inglese arrugginito è stato un buon inizio.
Dopo un paio di settimane ho iniziato a lavorare; sui bus se la gente mi sentiva parlare al telefono, appena staccavo iniziavano a chiedermi da dove venissi e seguiva tutta una serie di domande. Quasi ero dispiaciuta quando dovevo interrompere la conversazione perché arrivata alla mia fermata. Il momento critico è stato quando ho iniziato il lavoro: "Oddio adesso come faccio, come mi comporto coi clienti e se non so cosa rispondere? E se non capisco cosa mi chiedono?", tutti dubbi che sparirono appena varcai la soglia del ristorante. Mi accolsero due ragazze e un ragazzo che poi scoprì essere il mio capo, persone subito disposte ad aiutarmi e a conoscermi. Iniziarono a spiegarmi come funzionasse il lavoro. Piano piano iniziai con sbarazzare i tavoli e apparecchiarli, poi le ragazze vedendomi sveglia mi misero a portare i piatti ai tavoli, nel giro di poco la gente mi iniziò a chiedere cose da bere, dove poter pagare ecc...
Così iniziai la comunicazione con il cliente. Molti di loro, sapendo che vengo dall'Italia, mi chiedevano come andasse con la lingua, come mi trovassi a distanza di settimane. Alcuni clienti li capivo abbastanza bene, altri facevo più fatica perché magari avevano l'accento del posto, però questo non fermò nè me nè loro nel comunicare... è una cosa che mi piaceva molto anche se c'è voluta molta pazienza da entrambe le parti. Ecco una delle cose che ho assimilato stando qui è stato: "imparare a fare con calma”; la gente in questo posto è molto rilassata e come la definisco io "easy", è un modo di vivere senza agitazione e senza fretta. Cosa che in Italia non esiste, perlomeno al Nord non si vede.
In sostanza questa esperienza mi rimarrà sicuramente nel cuore e nello spirito. Tutte le cose che ho imparato visitando posti che riportano alla storia di questa città, conoscendo persone e le loro storie beh tornerò in Italia con un bagaglio sia pieno di souvenirs ma soprattutto pieno di cultura».

SIMONE

«La mia esperienza ha inizio all’aeroporto di Caselle Torino, tra ansia e malinconia che ben presto però lasciano il posto ad euforia e felicità. Saluto tutti, zaino in spalla e si parte, con circa 40 minuti di ritardo si decolla. Il viaggio non è troppo lungo e arrivati a Dublino, dopo un pranzo veloce, prendiamo il bus diretto finalmente a Derry. Il viaggio è di circa 5 ore ed arriviamo che fa buio ad aspettarci alla stazione troviamo i nostri host che ci accompagnano a casa dove con mi sorpresa trovo tre ragazzi italiani.
I primi giorni passano in fretta tra l’allegria della nuova esperienza e le nuove conoscenze. Inizio a lavorare e per fortuna mi trovo bene per quanto all’inizio le mie mansioni non siano delle più interessanti, però il personale è molto gentile e mi aiuta con la mia difficoltà di comunicazione. Alcune settimane dopo i ragazzi italiani rientrano e rimango qua con un certo senso di vuoto e solitudine, forse il momento peggiore. Riesco però a fare amicizia con un grande gruppo di ragazzi spagnoli che risiedono in un altro residence, con loro vivrò tante esperienze e legherò molto.
Intanto a lavoro la situazione migliora ancora i lavori diventano più interessanti ed entro a pieno nel mondo della cucina, una nuova esperienza per me. Nonostante tutto mi ambiento in città e per quanto non padroneggi ancora la lingua diciamo che mi faccio capire. la pace e la tranquillità di questo angolo di mondo mi affascinano nonostante il poco sole e le giornate spesso nuvolose.
Sento che questa esperienza mi sta cambiando, dall’apertura mentale alla voglia di conoscere ed imparare, non mi sono affatto pentito di essere qui. Credo che le persone e le esperienze vissute qui, mi rimarranno dentro per sempre».

Categorie: 
Innovare la formazione

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